di Roberto Volpe, ricercatore del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) di Roma

 

Le malattie cardiovascolari (infarto del cuore, ictus cerebrale), come tutte le patologie, nascono dall’interazione tra cause genetiche e ambientali. Tra queste ultime, una dieta troppo ricca in grassi saturi (presenti, ad esempio, in burro, formaggi, grasso delle carni, grasso degli affettati) e calorie costituisce un fattore molto importante, in quanto influisce su alcuni dei principali fattori di rischio cardiovascolare, quali l’ipercolesterolemia, il diabete, l’obesità, l’ipertensione arteriosa. Ma anche circa il 30% dei tumori è riconducibile a fattori alimentari e, ancora una volta, spesso a un’alimentazione troppo ricca in grassi saturi e in calorie. Al contrario, una dieta che includa soprattutto cereali integrali, legumi, carni bianche, pesce, verdure condite con olio extravergine d’oliva e frutta, in pratica la Dieta Mediterranea, rappresenta la migliore strategia, insieme all’astensione dal fumo e all’attività fisica, per la prevenzione delle malattie del cuore e dei tumori. Ma come fa l’olio d’oliva a rientrare tra gli alimenti consigliati, essendo sì un alimento vegetale, ma pur sempre costituito completamente da grassi? La risposta è nella sua composizione che gli dona virtù nutrizionali e “terapeutiche”. Ad esempio, è noto come gli acidi grassi monoinsaturi (come l’acido oleico di cui è ricco l’olio di oliva) riducano i livelli di colesterolo LDL (quello cosiddetto “cattivo”) senza ridurre i livelli di colesterolo HDL (quello cosiddetto “buono”). Ma l’olio d’oliva, possiede anche un notevole patrimonio antiossidante grazie alla vitamina E e ai fenoli, composti in grado di contrastare i cosiddetti radicali liberi dell’ossigeno che sono pericolosi perché, andando ad interagire con le cellule e il DNA, portano con gli anni a gravi alterazioni con conseguenti danni gravi e, talvolta, irreversibili. Inoltre, i fenoli svolgono anche un’azione antinfiammatoria paragonabile a quella di alcuni anti-infiammatori comunemente impiegati in medicina.

L’elevato contenuto di sostanze antiossidanti presenti nell’olio d’oliva extravergine e, più in generale, nella frutta e verdura, contribuisce anche alla longevità dei popoli mediterranei. In effetti, in Italia l’aspettativa di vita è maggiore che negli altri paesi europei (e nel mondo è seconda solo al Giappone). Ma oltre ad aggiungere anni alla vita, una dieta ricca negli acidi grassi monoinsaturi dell’olio extravergine di oliva e nei grassi omega-3 del pesce e della frutta secca, aggiunge anche qualità, in quanto risulta in grado di proteggere dal declino della memoria spesso presente nell’invecchiamento. Quest’effetto sarebbe legato al ruolo di questi grassi salutari nel mantenimento della struttura delle membrane delle cellule nervose.

In definitiva, salvo nei casi in cui si debba tener conto delle calorie (vale a dire nei soggetti in forte sovrappeso o francamente obesi), in accordo con gli Enti europeo e americano dell’alimentazione, è auspicabile consumare almeno 2 cucchiai di olio extravergine di oliva al giorno.