di Giovanni D’Achille, ex presidente Aspol   

Tale territorio è caratterizzato dalla presenza massiccia degli oliveti e dalla presenza costante della varietà di olivo denominata itrana (che non scende mai al di sotto del 50 % del patrimonio di piante negli oliveti). Gli oliveti, generalmente impiantati in terreni scoscesi raramente superano la quota dei 400 metri sul livello del mare poiché le zone più alte sono investite a boschi e macchia mediterranea tanto da creare un sistema strettamente interconnesso tra gli oliveti e le aree naturali protette e della rete Natura 2000. I numeri del comparto olivicolo pontino sono rilevanti: 11.728 produttori distribuiti su 10.314 ettari che coltivano circa 2.500.000 piante principalmente della varietà Itrana (circa il 70%). La produzione di olive da olio è di 25.000.000 Kg l’anno, molite principalmente nei 56 frantoi della provincia. La produzione media annua è di 4.600.000 kg di olio e 5.000.000 di olive da mensa, per un giro d’affari complessivo stimato intorno ai 30 milioni di euro. La maggiore produzione di olive è concentrata nei comuni di Itri, Cori, Rocca Massima e Sonnino e i soggetti interessati sono organizzati o in ditte individuali o in cooperative.

L’itrana è una cultivar che dà un frutto che può essere utilizzato per produrre sia olive da mensa, sia olio extravergine di oliva. È anche conosciuta sotto il nome di Oliva di Gaeta, Oliva Grossa, Trana ed Esperia. Le drupe maturano tardivamente e in modo scalare. Questo consente agli olivicoltori di prolungare le operazioni di raccolta non pregiudicando la qualità dell’olio extravergine ottenuto. Le olive destinate al consumo diretto (attraverso la tecnica della fermentazione naturale in salamoia, denominato sistema alla Itrana) vengono raccolte tra novembre e dicembre (bianche). Per produrre la Gaeta si aspetta la piena maturazione nel periodo marzo – aprile.

La produttività è buona anche se l’alternanza di produzione è marcata: a stagioni di carica possono seguire annate di scarsa produzione. L’itrana ha una lunga storia alle spalle, una storia secolare ma in passato era conosciuta soprattutto come oliva da mensa. Negli ultimi vent’anni, grazie al miglioramento delle tecniche estrattive, e alla diffusione delle conoscenze rispetto alla qualità tra i produttori, si è iniziata la produzione di oli di pregio che in breve tempo hanno conquistato palcoscenici importanti nel panorama nazionale. L’itrana è inoltre la varietà principe della DOP Colline pontine. La Denominazione di origine protetta infatti, deve essere ottenuta negli oliveti con le seguenti varietà: Itrana dal 50% al 100%, Frantoio e Leccino sino al 50% ed altre varietà fino al 10% purché non modifichino le caratteristiche del prodotto.

Un olio, può fregiarsi di questo riconoscimento se la produzione dell’olive, la trasformazione in olio, il confezionamento ecc. avvengono nell’areale di produzione dei Comuni registrati nel Disciplinare di produzione approvato dalla Ue.